Comunicato ufficiale in risposta a Il Fatto Quotidiano: chiarimenti e precisazioni da PazientiCannabis APS

 Il Fatto Quotidiano

In seguito alla pubblicazione dell’articolo de Il Fatto Quotidiano del 1° giugno 2025 dal titolo “Codice della strada, associazioni pazienti: ‘Noi esclusi dal tavolo tecnico’. Il Mit: ‘Criteri trasparenti’”, PazientiCannabis APS e il Comitato Pazienti Cannabis Medica ritengono doveroso rispondere con fermezza alle dichiarazioni rilasciate dal sig. Tobia Zampieri, presidente dell’Associazione Nazionale Pazienti Cannabis Italia.

Nel rispetto della verità, dei pazienti che rappresentiamo e del lavoro trasparente portato avanti da anni, pubblichiamo il seguente comunicato stampa.

📌 Comunicato Stampa

In risposta alle dichiarazioni del Sig. Tobia Zampieri pubblicate su “Il Fatto Quotidiano” del 1 giugno 2025

Noto, 3 giugno 2025

In merito alle affermazioni rilasciate dal sig. Tobia Zampieri, presidente dell’“Associazione Nazionale Pazienti Cannabis Italia”, e pubblicate nell’articolo di “Il Fatto Quotidiano” del del 1 giugno 2025, PazientiCannabis APS e Comitato Pazienti Cannabis Medica ritengono doveroso smentire con fermezza quanto dichiarato, a tutela della verità, del lavoro delle associazioni storiche e dei pazienti che rappresentiamo da anni.


1. Nessun plagio, ma storicità e trasparenza documentata

Il Comitato Pazienti Cannabis Medica è stato fondato nel settembre 2018, ed è titolare del dominio www.pazienticannabis.it, regolarmente registrato in data 22 gennaio 2020, ben prima della nascita dell’associazione presieduta dal sig. Zampieri, che risulta fondata solo nel dicembre 2020.

La nascita dell’Associazione PazientiCannabis APS rappresenta una naturale evoluzione del Comitato, avvenuta per conformarsi al Codice del Terzo Settore e rafforzare la rappresentanza dei pazienti, nel rispetto della legge e della trasparenza.

Tutti i documenti di registrazione sono pubblici e consultabili e disponibili a chiunque desideri verificarli. Le accuse di plagio, quindi, sono infondate, diffamatorie e smentite dai fatti.

🔍 Dati ufficiali del dominio pazienticannabis.it

  • Creato il: 22/01/2020 – ore 22:25:57
  • Titolare: Comitato Pazienti Cannabis Medica
  • Registrar: Aruba S.p.A. – ARUBA-REG

2. Una rappresentanza concreta, attiva e riconosciuta

Dal 2018, Santa Sarta, in qualità di fondatrice e attuale presidente di PazientiCannabis APS e vicepresidente del Comitato, ha operato instancabilmente per la tutela dei pazienti, attraverso:

·         La partecipazione a Bruxelles al Parlamento Europeo su invito dell’eurodeputato Dino Giarrusso al convegno “The state of hemp in Europe”il 12 dicembre 2019 portano la voce dei pazienti in Europa ;

👉 Link al Decreto:
DM 16 novembre 2021 – Tavolo tecnico cannabis medica

🟢 Per approfondimenti sulla nostra attività, visita www.pazienticannabis.it

Spirito di collaborazione, non di competizione

L’Associazione PazientiCannabis APS e il Comitato Pazienti Cannabis Medica hanno sempre collaborato con realtà associative nate sia prima che dopo la nostra fondazione.
Riteniamo che la frammentazione e la competizione tra associazioni vadano a discapito dei pazienti che tutti diciamo di voler tutelare.

Il nostro obiettivo è da sempre chiaro: rappresentare i pazienti nelle sedi istituzionali e supportarli concretamente nell’intraprendere il percorso terapeutico con cannabis medica, in tutte le regioni italiane, combattendo le disuguaglianze territoriali e difendendo il diritto alla cura.


3. Nessuna collaborazione, solo attacchi e autoreferenzialità

È grave e preoccupante che il sig. Zampieri, invece di cercare un dialogo costruttivo con tutte le associazioni storiche che da anni operano sul territorio a sostegno dei pazienti utilizzi i social network e la stampa per schernire e delegittimare pubblicamente realtà che lavorano gratuitamente, con serietà e spirito di servizio. Non ci siamo mai opposti alla partecipazione di nuove realtà, ma non possiamo accettare la delegittimazione del lavoro di chi ha costruito nel tempo, dal basso, una rappresentanza fondata sulla competenza, sulla trasparenza e sul rispetto.


4. Il nostro impegno continua, con o senza Tavoli pilotati

Abbiamo formalmente richiesto via PEC la partecipazione al Tavolo tecnico presso il MIT, inoltrando la domanda a:

  • Palazzo Chigi
  • Ministero della Salute
  • Ministero dei Trasporti
  • Ministero dell’Interno

A oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ma continueremo a pretendere:

  • trasparenza nelle nomine
  • pluralismo nelle rappresentanze
  • competenza nella selezione dei portavoce dei pazienti

Non accetteremo che la voce di chi soffre venga usata come vetrina da figure autoreferenziali e improvvisate. Restiamo disponibili a ogni confronto pubblico e istituzionale fondato sul rispetto reciproco e sulla documentazione dei fatti.


5. I nostri valori: collaborazione, non conflitto

Noi, come PazientiCannabis APS e Comitato Pazienti Cannabis Medica, continueremo a lavorare:

  • in autonomia da interessi economici
  • con il sostegno reale di pazienti, caregiver, medici , farmacisti e legali
  • nel rispetto e con la collaborazione delle altre realtà associative
  • per una rappresentanza trasparente e fondata sui fatti

Alla luce delle dichiarazioni diffamatorie e lesive dell’immagine delle nostre associazioni e della persona di Santa Sarta, ci riserviamo ogni opportuna azione legale in sede civile e penale qualora si reiterassero affermazioni false, calunniose o lesive della nostra reputazione, anche attraverso media e social network.

Diffidiamo formalmente il sig. Tobia Zampieri dal reiterare dichiarazioni false o calunniose, anche a mezzo stampa, social media o altri canali, che danneggiano non solo le nostre associazioni, ma anche il dibattito pubblico sulla cannabis medica in Italia.


Santa Sarta

Presidente PazientiCannabis APS

🟢 Per approfondimenti sulla nostra attività, visita www.pazienticannabis.it


Tobia Zampieri

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Abbiamo pubblicato un post di scuse ufficiali, e ci tengo a ricondividerlo anche qui dal mio profilo personale, perché credo nel valore del confronto, della trasparenza e della possibilità di chiarirsi con rispetto.

Santa Sarta , mi scuso personalmente se quanto accaduto ha causato disagio o malintesi.

Il mio intento non è mai stato quello di ferire o sminuire il lavoro di nessuno.

Abbiamo tutti a cuore lo stesso obiettivo: il benessere dei pazienti. E da questo punto possiamo – e dobbiamo – ripartire.

Spero davvero che si possa, un passo alla volta, costruire un dialogo più aperto e costruttivo tra le realtà impegnate in questa battaglia.

Un caro saluto,

Tobia

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Ci siamo sbagliati."

Associazione Nazionale Pazienti Cannabis Italia

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CI SIAMO SBAGLIATI!!

Dopo la pubblicazione dell’intervista al nostro presidente su Il Fatto Quotidiano , ci rendiamo conto che alcuni possono essersi sentiti offesi dal commento pubblicato, in particolare Santa Sarta e PAZIENTICANNABIS ITALIA , a cui rivolgiamo le nostre scuse sincere e dirette.

Non era nostra intenzione offendere o creare divisioni. Quel commento è nato in un momento di frustrazione e amarezza, dovuto alla percezione di una certa disunione nel mondo dell’associazionismo per i pazienti.

Riconosciamo che esistono molte realtà importanti che portano avanti battaglie giuste e fondamentali, anche se spesso in modo separato. Sappiamo che la presenza di più associazioni con nomi simili può generare confusione, e sarebbe auspicabile trovare modi per collaborare, anche se al momento le cose non sono semplici.

Ci scusiamo sinceramente per il disagio causato e ribadiamo che non c’era alcuna volontà di aggredire o sminuire il lavoro e l’impegno di Santa Sarta, della sua associazione o di chiunque altro nel settore.

Vogliamo ribadire con chiarezza che non c’era alcuna intenzione di aggredire, diffamare o sminuire nessuno, né tantomeno di mettere in discussione il valore e l’impegno di tutte le realtà che operano con dedizione in questa importante battaglia.

Il benessere delle persone e dei pazienti deve rimanere sempre il nostro punto focale.

Con stima e rispetto,

Associazione Pazienti Cannabis – Presidente Tobia Zampieri


Risposta da Santa Sarta, Presidente dell’Associazione PazientiCannabis APS

In qualità di Presidente dell’Associazione PazientiCannabis APS, ritengo doveroso esprimere alcune considerazioni pubbliche in seguito alle scuse rese dal sig. Tobia Zampieri e dall’associazione da lui presieduta, dopo le dichiarazioni rilasciate a Il Fatto Quotidiano e successivamente diffuse sui social.

Pur apprezzando il passo indietro, è necessario sottolineare la gravità delle affermazioni precedenti, che hanno leso profondamente l’immagine, la credibilità e il lavoro che da anni portiamo avanti con serietà, impegno e spirito di servizio verso la comunità dei pazienti.

Si è trattato di accuse infondate e denigratorie, che hanno danneggiato non solo la nostra associazione ma anche il clima di collaborazione tra realtà che da anni operano per garantire diritti e dignità a chi fa uso di cannabis medica in Italia.

È importante ricordare che lo stesso presidente dell’Associazione Nazionale Pazienti Cannabis Italia, ha avuto modo di ribadire atteggiamenti diffamatori non solo nei nostri confronti, ma anche verso altre associazioni del settore, colpevoli unicamente di avere posizioni differenti o approcci diversi.

Questi comportamenti non rappresentano lo spirito costruttivo di cui i pazienti hanno bisogno e che dovrebbe guidare ogni azione pubblica o privata in questo ambito.

📌Accogliamo le scuse, ma con la ferma aspettativa che simili episodi non si ripetano.

Il rispetto reciproco, la trasparenza e il senso di responsabilità sono elementi imprescindibili per chi si propone di tutelare diritti così delicati e fondamentali.

La rappresentanza dei pazienti non è un palcoscenico per protagonismi, né un campo di battaglia personale: è un impegno serio, che richiede credibilità, coerenza e spirito di unione.

📌Per questo rivolgo un appello diretto:

👉Alle #istituzioni , affinché ascoltino le voci dei pazienti e garantiscano tavoli di confronto basati su criteri trasparenti, valorizzando chi da anni lavora sul campo.

👉Alle altre #associazioni, affinché si mettano da parte le divisioni e si costruisca un fronte comune, fatto di confronto leale, esperienze condivise e rispetto delle differenze.

A testimonianza di questo spirito, stiamo organizzando un incontro in sedi istituzionali, che vedrà la partecipazione di tutte le realtà associative con cui collaboriamo da anni.

Un’occasione importante per ribadire che la nostra associazione ha sempre creduto nell’unione e mai nella divisione, e che continueremo a lavorare per unire le forze a vantaggio esclusivo dei pazienti.

Sarà anche un momento fondamentale per fare il punto sulle criticità che, da anni, i pazienti che si curano con la cannabis medica segnalano: dall’accesso irregolare alle terapie, alla carenza di formazione nel personale medico, fino alla disomogeneità regionale nell’erogazione dei trattamenti.

L’incontro sarà inoltre una richiesta corale e condivisa per chiedere la modifica del cosiddetto “Decreto Lorenzin”, a dieci anni dalla sua pubblicazione: una normativa che necessita oggi, più che mai, di essere aggiornata alla realtà clinica, terapeutica e sociale del nostro Paese.

Santa Sarta

Presidente – PazientiCannabis APS

🔗 Leggi l’articolo originale su Il Fatto Quotidiano

Codice della strada, le associazioni dei pazienti: “Tavolo tecnico? Mai invitati”. E scoppia la bagarre con l’imprenditore

di Paolo Dimalio

Salvini tace sui partecipanti, ma il dottor Guardamagna e Tobia Zampieri attendono la convocazione ufficiale. Mai contattati i pazienti già ascoltati al ministero della Salute e le principali sigle dei gruppi oncologici

Matteo Salvini è stato di parola: con 5 mesi di ritardo dall’annuncio di dicembre, il ministero dei Trasporti ha istituito un tavolo tecnico per rassicurare le persone in cura con farmaci stupefacenti, minacciate dalla “trappola” del nuovo Codice della strada. Nel frattempo, quei pazienti convivono con la tagliola del ritiro della patente, pur lucidi al volante e senza stati di alterazione, perché basta la traccia di una sostanza vietata per ricevere la sanzione.

Silenzio dal ministero, le associazioni escluse (fino ad ora)

 Il dicastero tace sui partecipanti, ma il Tavolo è apparecchiato, con assoluto riserbo su tempi e convocazioni. Ad oggi c’è una sola certezza: per risolvere il problema dei pazienti, si è accuratamente evitato di invitare le associazioni già sedute al Tavolo del ministero della Salute, mai convocato dal governo Meloni. Ecco le sigle: Comitato Pazienti cannabis medica, cannabis cura Sicilia social club, Associazione canapa caffè, la Piantiamo, Deep green, l’associazione Luca Coscioni con Marco Perduca. Per partecipare al tavolo del Mit, l’Associazione PazientiCannabis aps (presieduta da Santa Sarta) ha invitato una pec all’indirizzo di palazzo Chigi, del ministero dei Trasporti, Salute e Interni.

Le indiscrezioni, il dottor Guardamagna e l’imprenditore Zampieri

Al Tavolo Invece dovrebbero accomodarsi il dottor Vittorio Guardamagna – dell’Istituto europeo di oncologia – e l’imprenditore Tobia Zampieri, presidente dell’Associazione nazionale pazienti cannabis Italia. Quest’ultimo il 29 maggio è venuto allo scoperto sulla bacheca Facebook del gruppo guidato da Santa Sarta, quasi schernendo le associazioni escluse. A chi gli chiedeva se “sarà anche lui al Tavolo”, Zampieri ha risposto: “non so anche, o solo! Non abbiamo avuto bisogno di richiedere la presenza via pec noi”.

La lite e le minacce legali

Zampieri, su Facebook, ha accusato Santa Sarta di plagio, poiché “ci ha copiato il nome a fine 2022”. Eppure quel gruppo è nato nel 2018 e solo due anni dopo debutta la pagina Facebook dell’associazione di Zampieri. Lui, al Fatto.it, racconta di avvocati pronti a portare le associazioni in tribunale: “Sono molto frustrato perché cerco la collaborazione mentre gli altri ci copiano e basta, i legali mi consigliano di fare causa ma non io non voglio”.

La “selezione” di Tobia Zampieri

Nella galassia delle associazioni, attive da oltre un decennio, Tobia Zampieri è apparso nel 2020 ed è poco noto. Sostiene di aver ricevuto insulti per essere contrario all’autoproduzione della cannabis medica. Mentre le associazioni dei pazienti si chiedono: “Se Zampieri è stato accolto al Tavolo, con quali criteri è stato selezionato?”.

La sua associazione non è stata fondata dai pazienti bensì “da avvocati, medici e farmacisti”, dice lui. Ora conta 340 iscritti: per associarsi servono 30 euro, altri gruppi ne chiedono 10. Per gli iscritti c’è uno sconto del 15% sui marchi Yellow Innovation, un portale dove acquistare ogni varietà di cannabis light. Zampieri è stato amministratore delegato di Yellow Innovation fino al 2021. Il suo curriculum da imprenditore è vario e lodevole: bambù, crediti di carbonio, cannabis light, nutraceutica, abbigliamento, preservativi.

L’attesa dell’ufficialità

Zampieri fonda nel 2021 l’associazione per i pazienti in cura con la cannabis. Il 28 ottobre dello stesso anno, a Firenze, partecipa al tavolo tecnico sulla cannabis medica promosso dal dipartimento antidroga di palazzo Chigi, con un intervento sulla “necessità” di “investimenti privati”. Un mese dopo è Genova per la sesta Conferenza nazionale sulle dipendenze. Circa 10 giorni fa, dice Zampieri, “una mail pec ministeriale annunciava la creazione del Tavolo tecnico con il rinvio a futuri aggiornamenti”. Nessuna sorpresa, per Zampieri: “al ministero di Salvini abbiamo mandato una mail al mese, per proporre soluzioni al problema dei pazienti al volante”. Dunque manca solo la conferma ufficiale, secondo l’imprenditore.

Il dottor Vittorio Guardamagna e l’incontro con Salvini

 Al tavolo dovrebbe sedere anche il dottor Vittorio Guardamagna, stimato direttore del dipartimento per le Terapie del dolore all’Istituto oncologico fondato da Umberto Veronesi. Ha incontrato Matteo Salvini a fine novembre: “Per pura casualità in un evento di beneficenza – dice al Fatto – nell’occasione il ministro ha manifestato apertura alle richieste dei pazienti” . Anche Guardamagna dice di essere in attesa della convocazione ufficiale al Tavolo. Dovrebbero partecipare anche i medici di Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva) e Aisd (Associazione italiana per lo studio del dolore).

I pazienti ignorati

 Invece le associazioni dei pazienti in cura con la cannabis, già al Tavolo al ministero della Salute, per ora non sono state contattate. Neppure alcune delle principali associazioni dei malati oncologici: come AimacAnvoltFavo. Qualcuno è stupito, tutti parteciperebbero volentieri al Tavolo tecnico nel nome dei pazienti. Il ministero dei Trasporti e Matteo Salvini sono ancora in tempo per gli inviti.

🔗 Leggi l’articolo originale su Il Fatto Quotidiano

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