Fibromialgia e Cannabis

Fibromialgia e cannabis, la testiomonianza di Piera Masuero, referente del Comitato Pazienti Cannabis Medica per la regione Piemonte.

Fibromialgia
Piera e il marito Ivano

Sono Piera Masuero, ho 60 anni, nel 2010 mi è stata diagnosticata la fibromialgia, anni di dolore ma anche di fiducia per un futuro migliore.
Condivido questa mia esperienza per dare speranza ad altre persone che vivono la sofferenza di questa sindrome.
Tutto è iniziato una notte in cui ho avvertito un intenso dolore sotto al piede, come avessi, dentro la calzatura, una pietra che mi rendeva difficoltoso l’appoggio del piede a terra.

Nei giorni seguenti, nonostante il riposo e medicinali, il dolore, preceduto da formicolii, punture di spillo, edema e arrossamento al metatarso, si è esteso all’altro piede. La terapia veniva via via modificata ma la mia mobilità diminuiva, ho iniziato l’utilizzo delle stampelle per spostarmi e in pochi giorni lo stesso problema si è manifestato anche alle mani. In un paio di settimane mi sono trovata su una sedia a rotelle, non mi era più possibile appoggiare i piedi per terra. Il dolore era insopportabile tanto da dover iniziare una terapia antalgica con morfina.

La sintomatologia che, oltre al dolore e astenia, era ben variegata e invalidante, mi ha portata a vivere un periodo molto difficile, un susseguirsi di esami e visite senza una risposta. Io che stavo bene e godevo di un buon equilibrio psico-fisico mi sono trovata catapultata in una realtà in cui dipendevo da tutti per tutto e non vedevo più nessuna speranza nel futuro.Sono stata visitata da molti medici, di diverse specialità, e le parole, uguali per tutti, erano di non aver mai visto nulla di simile e servivano altri esami e altre visite.

La diagnosi di fibromialgia


La diagnosi è stata fatta un anno dopo, grazie a un reumatologo di Orbassano (TO), il quale, confrontandosi anche con il mio medico di base, ha collegato i sintomi e ha capito che si trattava di una forma severa di fibromialgia. Mi sono stati prescritti più farmaci e integratori, il supporto di uno psicoterapeuta e alcuni accorgimenti fondamentali per come sospendere la Morfina e per affrontare e convivere con la fibromialgia.

Tutto ciò, rafforzato dall’aiuto, comprensione e amore della mia famiglia in particolare di mio marito Ivano, mi ha permesso di avere un miglioramento, di riprendere a camminare, anche se solo per brevissimi tratti; pian piano i dolori e sintomi vari si attenuavano un po’ alternandosi a momenti di discreto benessere.

Ho dovuto imparare ad accettare i miei limiti, imposti dalla malattia, rendermi conto che non ero più in grado di fare ciò che facevo un tempo in quanto la volontà di fare era ed è presente ma l’energia no. Ho imparato che il mondo va avanti a un ritmo che non sono più in grado di seguire, infatti nella mia agenda scrivo sempre tante cose che vorrei fare, eventi a cui vorrei partecipare ma alla fine spesso ci devo rinunciare così come ho dovuto rinunciare al mio lavoro.

Ho capito che questa sindrome molto probabilmente non mi lascerà per tutta la vita ed è importante essere sempre pronta verso modi migliori per affrontarla

Alla fine del 2017 c’è stata una grande svolta: ho iniziato, sebbene con titubanza, la terapia con la Cannabis Medica.

L’inizio con la Cannabis Terapeutica non è stato semplice, non conoscevo nulla, i medici prescrittori ne sapevano poco ed è solo grazie ai componenti del Comitato Pazienti Cannabis Medica, in particolare Santa Sarta, che ho evitato di interromperla e ho potuto superare tutte le difficoltà di preparazione, dosaggio, assunzione, effetti collaterali, etc. Ho avuto la fortuna di risiedere in una regione in cui la Cannabis terapeutica viene dispensata gratuitamente dal SSR tramite la farmacia ospedaliera della mia provincia.

Vi dico che non è per tutti la soluzione ma per chi ha una forma severa, grave di fibromialgia ne vale la pena di provare. Io non sono guarita, sto ancora male, ma non così tanto come prima; uso ancora la sedia a ruote in molte occasioni in quanto la mia autonomia di restare in piedi e di camminare è ancora limitata; Assumo ancora altri farmaci ma, cosa molto importante, ogni giorno assumo ben 5 compresse di antalgici in meno ottenendo un miglior risultato.


Non ho risolto la malattia ma posso dire a gran voce che è tutta un’altra vita

Piera Masuero
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