Studio: uso di marijuana non associato ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari:
Traduzione ed adattamento a cura di Luca Zarathustra Lecca, articolo originale pubblicato su NORML
Il consumo continuativo di cannabis non è associato a un rischio elevato di soffrire di malattie cardiovascolari, secondo i dati pubblicati sulla rivista Cureus.
Un team di ricercatori affiliati all’Herbert Wertheim College of Medicine della Florida International University ha valutato la relazione tra l’uso di cannabis e la diagnosi di malattie cardiovascolari in una coorte rappresentativa a livello nazionale di quasi 57.000 adulti. Gli autori non hanno identificato alcuna relazione indipendente tra l’utilizzo di cannabis e la prevalenza di malattie cardiovascolari dopo l’adeguamento per potenziali fattori di confondimento, come l’indice di massa corporea, il fumo di tabacco e l’uso di alcol.
I ricercatori hanno stabilito: “Dopo aver controllato per diverse variabili confondenti, abbiamo scoperto che c’era una diminuzione nella prevalenza di eventi cardiovascolari con l’uso di cannabis.”
I ricercatori hanno concluso che: “Il nostro studio ha rilevato che non vi è alcun collegamento con l’uso di cannabis e un aumento delle malattie cardiovascolari. Inoltre, potrebbe esserci un legame tra l’uso della stessa e un ridotto rischio di malattie cardiovascolari, ma i dati non erano statisticamente significativi . Questo studio, implica la necessità di studi futuri con altri metodi e / o campioni di dimensioni maggiori per fornire maggiori informazioni su questa potenziale associazione “.
I risultati sono coerenti con molti altri studi – come quelli esposti qui , qui e qui – che concludono che l’uso di cannabis non è indipendentemente associato a un aumento del rischio di disturbi cardiovascolari. Dati separati pubblicati il mese scorso nella stessa rivista hanno riportato allo stesso modo che i soggetti con una storia di consumo di cannabis non possiedono un rischio più elevato di aterosclerosi (indurimento delle arterie). I risultati di una revisione sistematica della letteratura di 67 studi pubblicati a novembre su The American Journal of Medicine ha concluso, “la cannabis stessa non sembra essere associato in modo indipendente a fattori di rischio cardiovascolare eccessivi”, sebbene gli autori abbiano avvertito che “può essere associato ad altri comportamenti malsani come l’uso di alcol e il fumo di tabacco che possono essere dannosi” per il sistema cardiovascolare Salute.
Dati clinici precedententi hanno stabilito che la somministrazione di THC può influenzare frequenza cardiaca e pressione sanguigna, paricolarmente nei nuovi utilizzatori. Tuttavia, i soggetti sviluppano tipicamente una rapida tolleranza a questi effetti. NORML ha precedentemente avvertito che quelle persone predisposte o ad alto rischio di problemi cardiovascolari, come infarto o ictus, possono essere a rischio elevato di inalazione di cannabis.
Il testo completo dello studio, “Associazione tra uso di marijuana e malattie cardiovascolari negli adulti statunitensi”, appare in Cureus.
tradotto da Luca Zarathustra Lecca collaboratore Comitato Pazienti Cannabis Medica
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