Lettera aperta al ministro Speranza

Lettera aperta alla Cortese attenzione del Ministro Speranza,Del Viceministro Sileri, e del Dott. Iachino.

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Lettera aperta alla Cortese attenzione del Ministro Speranza,Del Viceministro Sileri, e del Dott. Iachino.

I firmatari di questo documento hanno atteso nella mera speranza di un Vostro intervento sulla nota ministeriale del 23\09\2020, ma ad oggi vediamo nessuna presa di posizione nonostante i numerosi solleciti e lettere aperte che stanno arrivandoVi da illustri personalità.Le nostre associazioni sono fatte”solamente”di pazienti in terapia con la cannabis medica e proprio per questo la preoccupazione crescente che ha scatenato questa Nota è veramente forte!

Non solo per la confusione sulla produzione di oli, resine o olioresine che dir si voglia che non ci rende sereni, in quanto la stragrande maggioranza di noi è proprio sotto terapia con questi prodotti e non si può permettere di rimanere senza e di vedersi negata una terapia senza nessun motivo realmente serio e con basi scientifiche che ci provino la pericolosità dei prodotti che usiamo!Ma anche e forse soprattutto per il veto posto alle farmacie di spedirci le nostre terapie direttamente a casa dopo l’invio delle prescrizioni mediche.

Molti di noi sono disabili, ,molti di noi sono distanti dalle farmacie con laboratorio galenico attrezzato (che peraltro son molto poche in Italia) e non hanno la possibilità di recarsi fisicamente prima a portare la ricetta poi a ritirare il prodotto, con costi e tempi inimmaginabili per un malato e le loro famiglie!Ci chiediamo come sia solo possibile immaginare chiedere un simile sacrificio a persone già così provate dalla sofferenza. Inoltre in tutta Italia registriamo nuovamente enormi criticità nel reperire la cannabis medica e la situazione sta diventando insostenibile in un paese dove persino la costituzione ci dovrebbe dare garanzie attraverso l’art.32.

La disponibilità di alcuni fitocomplessi ,FM2, Bediol, Bedica e Pedanios 22 in primis sta mettendo in crisi la possibilità di continuità terapeutica di migliaia di pazienti.Le farmacie sia territoriali che ospedaliere, non hanno approvvigionamenti costanti e quindi ci si ritrova in una situazione a macchia di leopardo, in molte regioni i malati si sono trovati in condizioni veramente terribili, senza alcun fornitura per intere settimane, persino in ospedali pubblici con bambini in terapia. Non possiamo continuare a registrare in ogni regione d’Italia appelli di pazienti che non riescono a seguire con continuità una terapia fatta proprio per patologie croniche in malati farmacoresistenti.

Mossi da profonde preoccupazioni e dal bisogno di doverci curare come previsto dai nostri piani terapeutici, siamo nuovamente a portare alla Vostra attenzione alcune richieste e problematiche:

1) questa nota ministeriale venga al più presto SOSPESA o ABOLITA;

2) la cannabis ad uso medico sia dispensata secondo e stesse modalità di tutti gli altri farmaci prescrivibili e per i quali e per i quali è prevista l’erogazione tramite SSN;

3) sia garantita la continuità terapeutica necessaria tramite il giusto apporto di importazione e produzione;

4) sia integrato l’elenco delle patologie degli aventi diritto all’accesso alla terapia e alla sua erogazione tramite SSN;

5) sia assicurata ed aumentata l’importazione dei prodotti a seconda delle necessità reali di noi pazienti e non venga a mancare la fornitura di quelli italiani da parte dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze;

6) siano previsti e attuati in breve tempo corsi di formazione per tutti i medici, compresi i MMG;

7) sia incentivara la ricerca sui tumori,malattie neurodegenerative, epilessia e su meccanismo di funzionamento della cannabis , prevedendo fondi ad hoc anche per studi indipendenti coordinati dalle regioni;

8) siano seriamente prese in considerazione iniziative di produzione regionale di cannabis a fini terapeutici con elevati standard di qualità medica, rivolgendosi a produttori seri e certificati, italiani od esteri.

9) siano avviate le attività per definizione , all’interno del codice della strada , dei criteri che consentano il rinnovo delle patenti di giuda con la definizione dei limiti entro i quali, a fronte di un uso terapeutico dimostrabile ed accertabile mediante prescrizioni mediche , non si incorra nelle limitazioni legate all’uso di sostanze stupefacenti.

10) i piani terapeutici e le prescrizioni possano essere “dematerializzate”;

11) che venga chiarito il decreto del 1\10\2020 riguardante il “cannabidiolo” o almeno specificare che non fa riferimento a prodotti allestiti nei laboratori galenici.

A tal proposito in seguito a questo documento ed ai documenti precedentemente inviati tramite pec al ministero della salute , ai funzionari del ministero ed alla ex Ministra della salute Grillo nel 2019,2018 e 2017.

CHIEDIAMO URGENTE

apertura tavolo tecnico con la nostra presenza per definire e risolvere almeno i punti sopra citati.

Lista Firmatari, firma anche tu!http://chng.it/phdnPv6GBH

Santa Sarta Comitato Pazienti Cannabis Medica Francesco Rama APaCaM Associazione Cfu-italia Dott. Michele Gardarelli Dott. Flavio Squillante Dott.ssa Elena Battaglia Dott. Fabrizio Pedrabissi Int. Ass. For Cannabinoid Medicines Dott. Francesco Crestani Farmacia San Carlo Dott. Matteo Mantovani Dott. Paolo Mantovani Farmacia Nenna Dott. Giorgio Nenna Dott. Domenico Battaglia Dott. Sergio Chisari Dott. Carlo Privitera Progetto MediCOmm Dott Domenico Battaglia Farmacia Tili Dott. Roberto Spampatti Dott. Tommaso Pelagatti Farmacia Amodeo Dott.ssa Cristina Amodeo Dott. Sergio Chisari Dott. Giacomo Baldi Dott. Bartolomeo La Cagnina Associazione Canapamo Simone Casagrande Moretti Associazione Infiorescienza Valentina Zuppardo Associazione Canapa CaffèCarlo Monaco http://chng.it/phdnPv6GBH

Dopo le promesse, il silenzio. E così i pazienti del Comitato Pazienti Cannabis Medica e quelli dell’Associazione Pazienti Cannabis Medica si sono nuovamente rimboccati le maniche, hanno ripreso carta e penna, e hanno scritto di nuovo alle istituzioni. Senza nessuna pretesa e senza nessuna provocazione, ma con la consapevolezza che da ministero della Salute debbano arrivare delle risposte rapide e chiare.

E oltre ad una lettera aperta firmata da decine di medici, farmacisti e pazienti inviata al ministro della Salute Roberto Speranza, al vice Pierpaolo Sileri e ai dirigenti Germana Apuzzo e Achille Iachino, hanno anche lanciato una raccolta firme online (clicca QUI per firmare anche tu).

“Questa è l’ulteriore lettera di denuncia che verrà inviata al ministero e i suoi tecnici che continuano a calpestare l’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana”, scrivono in modo fermo nell’apertura della denuncia online per poi rilanciare tutte le problematiche che sussistono per migliaia di pazienti italiani che utilizzano la cannabis medica per la propria patologia, rinnovando un appello alle istituzioni per sottolineare le difficoltà che quotidianamente vivono sulla loro pelle.

Istanze che erano state raccontate a voce proprio dal Comitato, in un incontro online avuto a fine luglio con il viceministro Sileri, che aveva risposto dicendo che il tempo delle attese era finito e che era giunto quello di mettersi al lavoro per risolvere i problemi. Dalla fine di quella chiacchierata è tornata la carenza di cannabis, è stata emanata una circolare secondo la quale sarebbero vietati gli oli e le resine e anche la consegna con corrieri dei prodotti a base di cannabis dalla farmacie, e poi un decreto che inserisce le. composizioni orali con CBD naturale nella tabella dei medicinali all’interno del testo unico sugli stupefacenti. Chissà cosa sarebbe successo se l’intenzione fossa stata l’opposta.

Nella lettera viene ricordata la situazione insostenibile per la continua carenza di cannabis, i dubbi sulla circolare del 23 settembre, chiedendo che venga abolita, l’erogazione tramite SSN, la garanzia della continuità terapeutica, l’aggiornamento delle patologie, l’aumento di importazione e produzione di cannabis, i corsi per i medici, la ricerca scientifica e la definizione dei criteri per il rinnovo della patente per chi fa uso di cannabis.

Ultimo punto, ma non meno importante, è il chiarimento sul fatto che il decreto del ministero della Salute che inserisce i preparati ad uso orale a base di cannabis naturale nella tabella dei medicinali all’interno del testo unico sugli stupefacenti, non valga per i preparati galenci realizzati in farmacia. Perché, se così non fosse, significherebbe che tutti i pazienti che ad oggi si curano con l’olio, e sono la maggior parte – dai bambini in età pediatrica fino agli anziani con patologie neurodegenerative – sarebbero costretti ad acquistare l’Epidiolex, del quale ancora non si conosce il costo, non si sa se sarà a carico del sistema nazionale, e soprattutto è indicato solo per il trattamento di due forme di epilessia farmaco-resistente, mentre l’olio ad oggi viene utilizzato per molte più patologie. Non solo, perché un problema non da poco potrebbe essere quello del costo: in America, dove il farmaco è già disponibile, le associazioni di pazienti hanno denunciato che un anno di trattamento con Epidiolex, può costare più di 30mila dollari, cifre proibitive per la stragrande maggioranza dei nostri pazienti.

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