Cervello: Il CBD aumenta il flusso sanguigno dopo una singola dose

Cervello: il CBD aumenta il flusso sanguigno dopo una singola dose:

Cervello e cbd:Un nuovo studio nel Journal of Psychopharmacology dell’agosto 2020 riporta un aumento del flusso sanguigno all’ippocampo e alla corteccia orbitofrontale dopo una dose di 600 mg di cannabidiolo (CBD).

Qui trovate lo studio completo: journals.sagepub.com

Il CBD e il tetraidrocannabinolo (THC) sono entrambi derivati ​​dalla pianta di cannabis. Insieme, fanno parte del gruppo di composti cannabinoidi presenti nelle piante di cannabis e canapa. Tuttavia, la definizione statunitense ed italiana di canapa contiene meno dello 0,3% di THC.

Il THC è il composto psicoattivo responsabile della sensazione di euforia, lo “sballo” spesso associato alla cannabis. Il composto interagisce con i recettori CB1 nel sistema nervoso centrale e nel cervello e a dosi elevate crea sensazioni di euforia. Tuttavia, il CBD non è psicoattivo e non si adatta bene ai recettori CB1. Si ritiene inoltre che il CBD sia responsabile, come il THC ed alcuni terpeni di alcuni degli effetti terapeutici della cannabis come il sollievo dal dolore.

Lo studio è stato eseguito da un team dell’University College of London (UCL). L’obiettivo era comprendere la correlazione tra il CBD ed il cervello umano. Il team di ricerca ha studiato 15 partecipanti, che non avevano utiilizzato precedentemente cannabis. I soggetti hanno ingerito dapprima una capsula da 600 mg di CBD in diverse occasioni per una settimana, ed in seguito 600 mg di un placebo.

Sette giorni dopo, ai partecipanti è stata data la capsula che non assumevano ancora assunto. I partecipanti non sapevano quale capsula stavano assumendo in ogni occasione. Successivamente i ricercatori hanno utilizzato una tecnica di scansione del cervello chiamata ASL , che consiste in una risonanza magnetica che misura i cambiamenti del livello di ossigeno nel sangue.

Risultati:

I risultati hanno mostrato che il CBD ha aumentato significativamente il flusso sanguigno nell’ippocampo e nella corteccia orbitofrontale. L’area della corteccia orbitofrontale all’interno del cervello svolge un ruolo nel processo decisionale mentre l’ippocampo è coinvolto nella memoria.

“Il cannabidiolo è uno dei principali costituenti della cannabis e sta guadagnando interesse per il suo potenziale terapeutico”, ha detto l’autore principale, il dottor Michael Bloomfield, professore di psichiatria all’UCL. “Ci sono prove che il CBD può aiutare a ridurre i sintomi di psicosi e ansia. Ci sono inoltre alcune prove che suggeriscono che il CBD può migliorare la funzione della memoria. Per quel che sappiamo, questo è il primo studio a scoprire che il CBD aumenta il flusso sanguigno verso le regioni chiave coinvolte nell’elaborazione della memoria, in particolare l’ippocampo. Ciò supporta l’opinione secondo cui il CBD ha effetti sul flusso sanguigno in specifiche regioni nel cervello umano, cosa che in passato è stata contestata “.

Analisi:

Questo studio rappresenta un incipit positivo per fornire la prova definitiva che il CBD può favorire il flusso sanguigno alle aree del cervello che controllano il processo decisionale, la memoria e potenzialmente il dolore.

Questa nuova intuizione può fornire a medici e ricercatori prove per facilitare studi più ampi sull’uso del CBD in pazienti affetti da disturbi della memoria (demenza di Alzheimer, demenza da corpi di Lewy, demenza parkinsoniana, demenza correlata all’alcol) così come potenziali altri disturbi. Mano a mano che le ricerche sulla pianta si estenderanno si sarà in grado di dimostrare che l’uso della cannabis come medicinale è sicuro ed efficace, e di conseguenza verrà consigliata e prescritta maggiormente sia a livello nazionale che globale.

Articolo pubblicato originalmente sull’ Orlando Medical News riassunto e tradotto da Luca Zarathustra Lecca su gentile concessione di Michael C.Patterson, fondatore e CEO della US Cannabis Pharmaceutical Research & Development di Melbourne, consulente per lo sviluppo dell’industria della marijuana medica a livello nazionale e in Florida. Consulente inoltre del Gerson Lehrman Group, New York, contribuisce ad educare i partner GLG su strategie di investimento specifiche e politiche pubbliche in materia di marijuana medica negli Stati Uniti e a livello internazionale. Può essere contattato a questa mail: mpatterson@uscprd.com

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