America: la crisi del COVID-19 dimostra che è “essenziale”

America: I governatori della sanità pubblica ritengono che i dispensari sono “essenziali” e possono rimanere aperti.

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In America Stato dopo Stato, i governatori e i funzionari della sanità pubblica ritengono che le attività di Cannabis sono operazioni “essenziali” che possono rimanere aperte tra chiusure forzate legate al coronavirus. Non molto tempo fa, chiunque coltivasse e vendesse cannabis correva il rischio di essere arrestato, perseguito e incarcerato. 

Ma ora, nell’era dell’espansione della legalizzazione, i fornitori di cannabis in molti stati d’America sono ritenuti membri vitali della comunità che forniscono un servizio prezioso alla pari con la raccolta di farmaci da prescrizione in farmacia o il rifornimento di auto in una stazione di servizio.

I gruppi di difesa hanno spinto i governatori e i funzionari statali a garantire che i pazienti con cannabis medica in particolare possano mantenere l’accesso alla cannabis di cui hanno bisogno . Ma poiché molte persone che usano la cannabis per scopi terapeutici non saltano necessariamente attraverso i cerchi necessari per diventare ufficialmente certificati come pazienti, anche le attività ricreative sono viste come punti di accesso cruciali che devono rimanere aperti.

I pazienti e i sostenitori della cannabis medica hanno spinto i politici a non chiudere completamente i dispensari di cannabis. Chiudere i dispensari, lascerebbe centinaia di migliaia di pazienti bloccati senza accesso alla medicina, e molti non avrebbero altra scelta che rivolgersi al mercato illecito.

In considerazione dell’attuale situazione socio-sanitaria, e l’emergenza coronavirus, l’utilizzo della cannabis medica può essere indicata, non solo per la cura integrativa di molteplici patologie ma può essere utile anche per il rafforzamento del sistema immunitario. In generale, i cannabinoidi sono indicati per il trattamento dei sintomi influenzali (proprio come l’aspirina), e sono privi di effetti collaterali.

Il corpo umano possiede specifici siti di legame per i cannabinoidi, distribuiti sulla superficie di molti tipi di cellule. Il nostro organismo produce i loro ligandi endogeni, chiamati endocannabinoidi, i quali si legano proprio ai recettori cannabinoidi (CB), attivandoli. Il ruolo dei recettori cannabinoidi è essenzialmente quello di regolare il rilascio di altri messaggeri chimici.

I recettori CB1 interferiscono con il rilascio di alcuni neurotrasmettitori e la loro attivazione protegge il SNC dalla sovrastimolazione o dalla sovrainibizione prodotta da altri neurotrasmettitori.I recettori CB2 invece, svolgono prevalentemente un’azione periferica conattività immunomodulatoria. Nel sistema immunitario, infatti, una delle funzioni dei recettori cannabinoidi è la modulazione del rilascio di citochine, molecole proteiche responsabili della regolazione della funzione immune e delle risposte infiammatorie.

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